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Venerdì 25 Luglio 2014
L'impatto dell'emergenza sbarchi sulle province italiane

Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa pur rappresentando appena l’1,5% della popolazione straniera residente in Italia, i 72 mila migranti sbarcati sulle nostre coste dall’inizio del 2014 incideranno pesantemente sul già congestionato sistema di accoglienza del nostro Paese. Considerando le condizioni di instabilità politica e di conflitto in molti Paesi africani e mediterranei, si prevede che l’afflusso di migranti sulle nostre coste sia destinato ad aumentare. Considerando i criteri di ripartizione generalmente utilizzati dal Ministero dell’Interno, è stato stimato l’impatto degli sbarchi a livello provinciale: le grandi città saranno quelle maggiormente coinvolte.Effettivamente Roma, Milano e Napoli saranno le province maggiormente interessate dall’emergenza sbarchi del 2014, secondo la Fondazione Leone Moressa che, su dati del Ministero dell’Interno, ha stimato la ripartizione provinciale dei migranti sbarcati nel 2014. Secondo il piano nazionale approvato lo scorso 10 luglio dal Ministero dell’Interno, i migranti sbarcati sulle coste italiane nei primi mesi del 2014 sono 72.000. Già superata, dunque, la quota di 63 mila registrata nel 2011, anno del picco massimo dovuto all’”emergenza Nordafrica”. La stima è calcolata applicando il criterio di ripartizione regionale in base alla popolazione residente, già utilizzato dal Ministero dell’Interno nel 2011 (“emergenza Nordafrica”). Ad ogni provincia è applicato un coefficiente d dato dal rapporto fra la popolazione residente e la popolazione nazionale complessiva. Le province che dovranno accogliere il maggior numero di migranti saranno Roma (5.100), Milano e Napoli (3.700). Fortemente coinvolti anche altri capoluoghi regionali come Torino (2.700), Bari (1.500) e Palermo (1.500). Superano il migliaio di migranti da accogliere anche Firenze (1.200), Bologna e Padova (1.100) e Genova (1.000). In riferimento alla popolazione straniera residente, nelle province del Sud (dove la presenza straniera è inferiore) si registrerebbe un’incidenza maggiore: mediamente l’incidenza sarebbe del 4,7% in Sardegna, del 4,4% in Puglia e del 4,0% in Basilicata, ben al di sopra dell’1,5% medio nazionale.


 

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